Acquisto di una prima casa, vendita entro 5 anni e credito d’imposta. Cosa può succedere?

Le agevolazioni fiscali prima casa.

Innanzitutto, parliamo delle agevolazioni fiscali previste per l’acquisto di una prima casa. Sono misure a sostegno di giovani e famiglie che desiderano avere accesso alla proprietà immobiliare di una prima casa, tenendo in considerazione il fatto che in Italia l’acquisto di un immobile di proprietà rappresenta ancora oggi una delle principali forme di investimento.

Per accedere a questi benefici bisogna essere in presenza di determinate condizioni ed in particolare l’acquirente deve possedere precisi requisiti.

Acquisto e vendita prima casa, due differenti scenari.

A questo punto cosa succede a chi intende vendere una casa acquistata sfruttando le agevolazioni fiscali entro cinque anni dalla data di acquisto?

Le conseguenze sono diverse a seconda che successivamente si proceda o meno ad un altro acquisto agevolato.

Se non si procede ad un successivo riacquisto di prima casa ci possono essere conseguenze fiscali importanti come incorrere nell’obbligo di restituzione delle agevolazioni godute oltre al pagamento di una mora.

Si apre invece uno scenario differente se, entro un anno, si procede al riacquisto utilizzando sempre le agevolazioni “prima casa” in quanto in questo caso si genera un credito d’imposta (sempre nel rispetto di alcune limitazioni) e non si deve pagare la tassa sulla plusvalenza nel caso in cui la casa sia stata adibita ad abitazione principale. 

Cosa è il credito d’imposta?

L’art. 7 della legge 448/1998 ha introdotto un credito d’imposta a favore di chi, entro un anno dall’alienazione precedente, provvede a riacquistare un fabbricato di civile abitazione e relative pertinenze da adibire a prima casa. 

È una normativa che perciò si pone in posizione complementare rispetto al panorama legislativo delle agevolazioni previste per l’acquisto di una prima casa.

Lo scopo del credito d’imposta è sempre quello di agevolare l’accesso all’abitazione principale di proprietà offrendo un trattamento fiscale di favore. 

Il credito d’imposta viene attribuito fino a concorrenza dell’imposta di registro o dell’imposta sul valore aggiunto corrisposta al momento del precedente acquisto agevolato.

L’ammontare del credito, infatti, è compensativo e non può generare in alcun modo un rimborso di qualsiasi tipo ma può essere solo portato in diminuzione di altre imposte dovute. 

In particolare, può essere portato in diminuzione di:

• Imposta proporzionale di registro dovuta in relazione al nuovo acquisto
• Dell’IRPEF dovuta sulla base della dichiarazione presentata successivamente al riacquisto 
• Delle somme dovute a titolo di ritenuta d’acconto
• Delle somme dovute a titolo di contributi previdenziali o assistenziali
• Dell’imposta di registro, o ipotecaria, o catastale, o sulle successioni, o sulle donazioni che l’acquirente debba pagare per atti o successioni posti in essere successivamente al riacquisto della prima casa

Il termine di un anno per il riacquisto di una prima casa successivamente alla vendita è perentorio e serve ad evitare tutte le operazioni meramente speculative.

È concesso il credito anche nel caso in cui si sia già provveduto ad un riacquisto purché ci si impegni a vendere la precedente proprietà entro l’anno. 

In conclusione, vendere la propria casa entro cinque anni può avere conseguenze fiscali differenti a seconda degli scenari che si andranno a realizzare. 
In ogni caso, è sempre consigliabile rivolgersi ad un professionista per avere una valutazione completa della propria situazione fiscale e individuare la soluzione più adatta alle proprie esigenze, valutando tutti i costi e i benefici che una tale transazione immobiliare può generare, tenendo conto anche di tasse e spese da sostenere.