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La Versilia Storica

La Versilia, affascinante lingua di terra stretta tra la Alpi Apuane e il mare, riesce ad accontentare tutti i visitatori con il suo variegato territorio ed è stata crocevia di intensi scambi sin dai tempi antichi ed anche dimora di personaggi di spicco, basti pensare alla famiglia De’ Medici o a Michelangelo.

 

Proprio la più potente delle famiglie nobili fiorentine, quella De’ Medici appunto, ha annesso al loro stato i territori della Versilia, quelli che oggi vengono identificati come Versilia storica, cioè i comuni di Pietrasanta, Seravezza, Forte dei Marmi e Stazzema, che prima erano appannaggio di Lucca.

La contesa di questi territori tra Firenze e Lucca venne decisa da Leone X, al secolo Giovanni de’ Medici, figlio di Lorenzo il Magnifico, signore di Firenze, salito al soglio pontificio nel 1513. 

Fu allora che gli stessi fiorentini convinsero i lucchesi ad affidare la contesa all’arbitrato papale. 

La decisione giunse quello stesso anno: il lodo del pontefice sottopose il capitanato di Pietrasanta al dominio della sua famiglia. 

Nasceva così la "Versilia medicea" successivamente trasferita nel ducato, poi divenuto granducato di Toscana.

Le testimonianze della dominazione della famiglia De’ Medici sono ancora oggi numerose ma, forse, non tutte sono conosciute o hanno la medesima risonanza.

 

Pietrasanta conobbe un notevole sviluppo durante il periodo mediceo, e si affermò come centro manifatturiero per la lavorazione del marmo, attività che già era avviata da tempo ma che ebbe un grande impulso proprio in questo periodo, all’apertura delle cave di marmo nelle vicine Alpi Apuane.

Proprio il pregiato marmo spinse nelle nostre terre Michelangelo Buonarroti, inviato da Papa Leone X per cercare i marmi che avrebbero completato la facciata della Basilica di San Lorenzo a Firenze.

La presenza di Michelangelo a Pietrasanta è testimoniata da due lapidi in marmo, una all’imbocco di Via Stagio Stagi, sulla facciata del palazzo al civico n°1, attesta che proprio lì Michelangelo aveva sottoscritto il primo contratto, nel 1518, per la fornitura di marmo per la faccia di S. Lorenzo a Firenze, l’altra si trova su un altro palazzo che affaccia sulla Piazza Duomo, proprio sopra quello che oggi è il Bar Michelangelo, e che attesta che Michelangelo in quella sede prese nuovi accordi e firmò nuovi contratti sempre per il progetto di S. Lorenzo a Firenze.

 

La presenza della famiglia De’ Medici a Pietrasanta non si limita esclusivamente alla presenza nei nostri luoghi di Michelangelo, nello stesso periodo arrivarono altri famosi artisti come Lorenzo e Stagio Stagi e il Bronzino, che presero parte all’abbellimento interno del Duomo di San Martino.

Il Duomo, edificato a partire dal XIV secolo, presenta sulla facciata lo stemma di Papa Leone X, composto dalle sue effigi papali unite allo scudo dei Medici, per dare un forte segnale del potere della famiglia sulla città, inoltre al suo interno vi è un copioso utilizzo di un tipo di marmo denominato “Breccia medicea”, conosciuto già in epoca precedente con il nome di “Breccia di Seravezza”, dal tipico colore violaceo con screziature gialle, rosse, verdi o grigie.

A completare l’opera, sempre nel Duomo, troviamo un medaglione appeso al soffitto della navata centrale che raffigura da un lato lo stemma della famiglia de’ Medici e dall’altro l’elemosina di San Martino, santo al quale è intitolato il Duomo.

 

Sulla piazza sono però evidenti anche altri segni della dominazione fiorentina: accanto al Teatro vediamo ancora oggi la colonna della libertà, che connota Pietrasanta come facente parte dei possedimenti fiorentini; il leone simboleggia infatti il dominio fiorentino. 

A destra della colonna si apre via del Marzocco, una delle antiche rughe medioevali ribattezzata in tale modo in epoca medicea. 

Sulla parte terminale della piazza, infine, troviamo anche delle vasche in marmo usate come fontane pubbliche, lavorate con la tipica tecnica ‘a boccellatura’, molto frequente in ambito fiorentino nel Cinquecento.

Spostandosi al confine tra i comuni di Pietrasanta e Montignoso troviamo, in ultimo, la torre di Beltrame, un’antica torre medicea di avvistamento sulla quale è scolpita l’effige dello stemma mediceo.

 

Le testimonianze della dominazione fiorentina non si circoscrivono unicamente al comune di Pietrasanta, tutt’altro.
Forte dei Marmi, come la conosciamo oggi, ha iniziato ad esistere proprio durante il dominio de’ Medici sulle nostre terre.

La necessità di portare i blocchi di marmo dalle cave sulle Apuane al mare ha fatto sì che si vedesse sorgere un strada sicura per questi trasporti, l’attuale strada provinciale che conduce a Forte dei Marmi, una volta zona portuale dove i blocchi venivano imbarcati e spediti per mare.

Lì, lungo la via dei marmi, sono sorte le prime strutture di questo comune che ha poi successivamente continuato il suo sviluppo.

 

La testimonianza più importante e più conosciuta la troviamo, però, nel comune di Seravezza e si tratta della villa medicea, meravigliosa struttura che si staglia nel contesto cittadino, incorniciato dai crinali dei monti.

Il complesso, voluto da Cosimo I de’ Medici, Granduca di Toscana, e costruito tra il 1561 e il 1565, è costituito dal Palazzo, le Scuderie, la cappella ed il giardino che fungeva da raccordo tra gli elementi.

Presenta caratteristiche diverse rispetto alle altre ville medicee e lo sfarzo degli interni e degli esterni è sostituito da un’estrema semplicità e questa scelta stilistica è legata, molto probabilmente, alla sua funzione, non era infatti concepita come una vera e propria dimora ma come residenza temporanea durante i periodi di caccia o durante le frequenti visite alle cave di marmo ed alle miniere d’argento.

Il Palazzo mediceo presenta evidenti analogie architettoniche ad altri lavori di Bernardo Buontalenti, uno dei diversi architetti che operavano per i Medici insieme a Giorgio Vasari e all’Ammanati.

Anche dopo la caduta della famiglia Medici, il complesso del Palazzo mediceo ha rivestito un ruolo centrale nel tessuto cittadino diventando dapprima sede del Comune di Seravezza e, col tempo, sede della Biblioteca Comunale Sirio Giannini e anche del Museo del Lavoro e delle Tradizioni Popolari della Versilia.

Non solo, gli spazi interni sono sfruttati anche come struttura espositiva di arte moderna e contemporanea, inoltre tutto lo spazio esterno è stato riqualificato e l’antico giardino mediceo è tornato a splendere ospitando, specie nei mesi primaverili ed estivi, mostre e manifestazioni.

Anche le scuderie hanno giovato di un intervento di riqualificazione, diventando così cinema e teatro della città.

Il Palazzo mediceo è stato inserito nel 2013 nel patrimonio UNESCO insieme alle altre ville medicee.

 

L’itinerario della Versilia medicea si conclude a Stazzema, grazioso borgo tra le montagne, dove troviamo come testimonianza della presenza medicea la Torre dell’orologio, conosciuta anche come torre medicea, costruita nel XIII secolo per volere del Vicario di Stazzema che dipendeva dai Granduchi de’ Medici.

 

Le innumerevoli testimonianze storiche e le bellezze artistiche ci conducono alla scoperta dei nostri territori, incastonati nel tempo come una gemma preziosa. 

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